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Newton e la coscienza europea

Bologna, Il Mulino, 1983, Saggi, 245
cm 21.5x13.5, pp. 253-(11), brossura
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€ 20

Indice del volume:

Premessa  p. 5

I. Isaac Newton: profilo biografico  9

II. «Il grande oceano della verità»: Newton, la metafisica e le leggi della natura  41

III. Lo sferoide e l'ovale: Maupertuis geodeta newtoniano  59

IV. «Briareo in miniatura»: Voltaire divulgatore di Newton  79

V. «Un sogno dell'anno scorso»: Diderot e il newtonianismo  101

VI. Meccanismo e natura plastica: due temi della «Naturgeschichte» di Kant  119

VII. Ottica, astronomia, relatività: Boscovich a Roma, 1738-1748  143

VIII. Newton in Italia, 1700-1740. Note di ricerca  173

Bibliografia  231

Indice dei nomi 247

La sintesi newtoniana segnò una fase di consolidamento della rivoluzione scientifica del Seicento, l'immagine architettonica del mondo fisico tracciata nei «Principia mathematica» (1687) e nell'«Opticks» (1704) impose un modello durevole a tutte le scienze.

La meccanica razionale, la meccanica celeste, l'ottica, il calcolo delle flussioni sembrarono offrire la chiave di molti enigmi dell'universo, realizzando l'antico sogno dei maghi, degli alchimisti, degli astrologi. La figura di Newton e le sue scoperte acquistarono subito prestigio carismatico, ma soltanto nei decenni recenti una generale ripresa di studi sull opera e sul suo irradiamento ha consentito di dare contorni e contenuti precisi al polimorfo fenomeno del «newtonianismo». La luce che veniva dall'Inghilterra, oltre i confini disciplinari delle singole scienze rinnovate da Newton, penetrò profondamente in tutti i campi del metodo sperimentale e si riflesse sulle scienze umane, ma in realtà, sotto l'apparente unità di una «mentalità collettiva» che aveva assimilato i dati essenziali delle scoperte e delle leggi di Newton, convivevano orientamenti diversi, non riducibili a formule. Questo volume si articola appunto secondo linee differenziate, mirando a definire le varianti dell'assimilazione della scienza newtoniana e delle reazioni ad essa, attraverso l'opera di alcuni dei più sensibili interpreti della coscienza europea del Settecento: Maupertuis, Voltaire, Diderot, Boscovich, Kant.

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